Oltre alle “fave di quiz”, delle quali vi ho già parlato in un recente post e proposto in una ricetta improvvisata, il mio ultimo viaggio a Bari ha fruttato anche preziosissime orecchiette, preparate artigianalmente da una signora del posto. “Una promessa è una promessa” e Raffaele Massa, delegato Ais di Bari sa cosa vuol dire. Infatti il giorno della nostra dipartita, dopo l’evento, io e i miei colleghi abbiamo avuto la gradita sorpresa di trovare alla reception dell’albergo ben sei chili della pasta tipica pugliese…quale gioia per unafranciacortinaincucina!
Le prime cose che ho pensato, dopo aver visto, ma soprattutto soppesato (con mano), il graditissimo regalo sono state:
a) come le potrei cucinare?
b) come posso portarle fino in Franciacorta viaggiando su un affollatissimo volo Ryanair con bagaglio a mano???…in totale sei chili di pasta e due sacchi di fave da ripartirci in tre persone, tra le quali una di genere maschile munita (naturalmente) di una valigia grande la metà della mia…forse anche meno.
Non volevo abbandonare nulla del mio bottino perciò ho tentato la fortuna e, messo tutto in una shopper, mi sono presentata ai controlli con aria supplichevole sperando nell’indulgenza della sorveglianza…ahahahah…ce l’ho fatta…macchina ai raggi x, metal detector e sorveglianza superati!
Venerdì, come di consueto, mi sono messa ai fornelli e ho avuto l’occasione di cucinare e condividere i piatti, con chi, con me a Bari, ha vissuto lavoro, mal di piedi ed “esperienza fave di fine cena” al ristorante…
Dell’antipasto vi ho già scritto qui …oggi naturalmente i riflettori sono puntati sulle orecchiette e sul Franciacorta che ho scelto per l’abbinamento…
Ecco la ricetta…
Ingredienti per quattro persone: 400 gr di orecchiette, un mazzo di cime di rapa, 400 gr di acciughe, 2 fette di pane in cassetta integrale, 1 peperoncino piccante fresco, 100 gr di pomodorini datterini, aglio, sale e pepe.
Preparazione: pulire le acciughe (ormai quasi immancabili nei miei menu), mondare e tagliare a striscioline le cime di rapa e tagliare in quattro parti i pomodorini. In una padella rosolare un paio di spicchi d’aglio e mezzo peperoncino fresco, aggiungere le cime di rapa e cuocere a fiamma sostenuta per 20 minuti circa mescolando spesso e versando, un poco alla volta, un paio di bicchieri d’acqua, aggiustare di sale e mettere da parte.
Nella stessa padella, rimettendo un altro filo d’olio, scottare le acciughe per pochi minuti, quindi unire le cime di rapa, i pomodori e l’altra metà del peperoncino. In abbondante acqua salata far bollire le orecchiette e nel frattempo, dopo averlo tritato nel mixer, mettete per pochi minuti il pane sotto il grill del forno fino a dorarlo (o meglio imbrunirlo) e renderlo croccante.
Scolare la pasta ed unire al condimento, impiattare aggiungendo una abbondante spolverata di briciole croccanti e un filo d’olio EVO.
Ecco la bottiglia…
La Montina Franciacorta Extra Brut, 95% chardonnay e 5% pinot nero, con un affinamento sui lieviti di 24 mesi. Al palato secco come si conviene, pulito con buona sapidità e mineralità. Al naso è ampio con sentori floreali dell’artemisia e della frutta fresca.
Avrei potuto scegliere un Franciacorta più morbido, come un Satèn, per ridurre la nota amara delle cime di rapa ma questa volta ho deciso di assecondare un po’ il mio gusto personale che predilige vini poco dosati e strong quindi…Extra Brut!
Le orecchiette, oltre che dalla piovra con la crema di patate, sono state precedute da un ricco aperitivo e da un secondo antipasto. Non mi dilungo ulteriormente ma ecco qualche immagine…
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