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Risotto al pistacchio con tartare di gamberi rossi e pomodorini confit con Castelveder Franciacorta

Immagine del redattore: Arianna VianelliArianna Vianelli

Nonostante l’estate stia tristemente volgendo al termine, anche se il calendario vorrebbe altrimenti, l’altra sera ho imbandito una cenetta tutto mare in memoria dei pochi giorni trascorsi sulla costa all’insegna del relax e di cene gustose.

Innanzitutto ho preparato una cofana (si può dire cofana?) di cozze e vongole semplicemente sfumate con Franciacorta, cotte con poca acqua, insaporite con sale e peperoncino verde fresco e rallegrate da qualche pomodorino. #nonmale ve lo assicuro soprattutto se vi confesso che ho accompagnato i molluschi con un paio di belle fette di pane al cumino di Carlo Fiorani, fornaio, coltivatore e allevatore di Castelverde in provincia di Cremona dove sono stata la settimana scorsa per vedere con i miei occhi quel che tanti amici mi avevano positivamente narrato (non solo a voce ma anche qui e qui).  Di Carlo e delle sue meraviglie parlerò prossimamente, detto chiaramente, appena riuscirò a mettere le mani su qualche salame e cotechino!

Mi sono persa, dov’ero? Ah sì, alle mie cozze, eccole! Me le sono assaporate io ma con piacere ho celebrato una sorta di battesimo della cozza a @Lucia Bellini, altra penna di Terrauomocielo :-).


COZZE

Nonostante il mio stomaco già chiedesse pietà, non mi sono fermata ed ecco cosa ho preparato (e mangiato).

Ingredienti per quattro persone: 400 gr di vialone nano di Grumolo delle Abbadesse*, 1 cipolla di Tropea, 1 bicchiere di Franciacorta, 100 gr di granella di pistacchi, 12/16 gamberi rossi, 2 pomodori maturi per il fumetto, 100 gr di pomodorini datterini, zucchero a velo, origano, 1 spicchio d’aglio, olio EVO, sale e pepe.


riso

Prima di iniziare la cottura del risotto si deve pensare ai pomodorini confit: lavarli, tagliarli a metà e disporli sulla carta da forno, spolverarli di zucchero a velo, aggiungere l’aglio tagliato a fettine, l’origano e un pizzico di sale. Infornarli per 40 minuti a bassa temperatura con la funzione ventilato.

Pulire i gamberi dalle teste e dal filetto nero, tagliarli finemente con il coltello e metterli a marinare con olio, pepe e sale.

Con le teste dei gamberi, mezza cipolla rossa e i due pomodori maturi preparare un fumetto che servirà per bagnare il risotto.

In un tegame far soffriggere la cipolla tritata, scottare il riso e sfumarlo con il bicchiere di Franciacorta. Iniziare ad aggiungere il fumetto aggiungendolo man mano che viene assorbito. A metà cottura aggiungere parte della granella di pistacchi e aggiustare di sale. Appena il riso è al dente, spegnere il fuoco e mantecare con abbondante olio EVO (anche abbastanza strong direi).

Impiattare aggiungendo la tartare di gamberi rossi e un filo d’olio crudo. Guarnire con i pomodorini confit e la rimanente granella di pistacchi. Servire al volo.

La bottiglia? Per l’occasione una vino da poco in commercio, un Castelveder Franciacorta Pas Dosé: chardonnay 100% con 30 mesi di affinamento sui lieviti.


castelveder

Questo Franciacorta è frutto della vendemmia 2009 ed è stato presentato per la prima volta in occasione dell’ultima edizione di Vinitaly. Ha un carattere deciso determinato dalla totale assenza di zuccheri aggiunti. Si presenta con un perlage fine e persistente, il colore è giallo brillante. Al naso rivela sentori di crosta di pane e note di frutta secca. In bocca presenta una buona struttura, eleganza ed un finale persistente.


risotto piu castelveder

E’ un vino adatto ad accompagnare diverse pietanze, qualcuno certo potrebbe criticare l’abbinamento con un risotto fatto con ingredienti abbastanza tendenti al dolce come questo (si pensi ai pomodorini confit e i gamberi stessi) ma vi assicuro che il contrasto che si crea tra i due gusti è molto gradevole. E poi…io adoro i Franciacorta non dosati e ritengo possano essere abbinati a quasi tutte le pietanze…salate!

Buon appetito!

Mi stavo scordando l’*: sono solita utilizzare per il risotto il riso Acquerello ma questa volta ho provato il vialone nano di Grumolo delle Abbadesse…#nonmale direi a gran voce. E’ un presidio Slow Food, già garanzia di ottima qualità ovviamente, ma è sempre bene testare con la propria bocca tutto. Tiene la cottura alla perfezione, il chicco è piccolo e tondeggiante, potete trovare altre informazioni su questo prodotto qui.

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