Sono mesi che non cucino o scrivo (accidenti a me), ma torno oggi con la ricetta di un primo piatto semplice e gustoso  realizzata ad hoc (ed in extremis 🙂 ) per un contest ideato da Cucina Semplicemente, sito dedicato alla cucina a 360 gradi nel quale potete trovare ricette per tutti i gusti, tutte le intolleranze e stili alimentari.
L’ingrediente principale è la salsiccia di vacca podolica, una razza bovina tipica del sud d’Italia, in questo caso pugliese, essendo l’azienda produttrice la Michele Sabatino di Apricena, in provincia di Foggia. La salsiccia è profumata, gradevolmente speziata e poco grassa.
Ingredienti per quattro persone:
450 g di risoÂ
250 g di salsiccia di vacca podolica Selezione Sabatino
un mazzetto di asparagi verdi
un bicchiere di vino bianco
una noce di burro
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
Togliere il budello delle salsicce e rompere con le mani la pasta. In un tegame scaldare un filo d’olio, aggiungere la carne e cuocere per una decina di minuti.
Lavare gli asparagi, tagliarli a tocchetti e, ad esclusione delle punte, usarli per preparare un brodo vegetale leggermente salato.
Aggiungere il riso, sfumare con del vino bianco e, appena evaporato, iniziare ad aggiungere il brodo.
Continuare la cottura per circa 12 minuti, aggiustare di sale. Spegnere il fuoco e mantecare con una noce di burro oppure un filo di olio extra vergine di oliva (io adoro il profumo e il sapore dell’olio aggiunto in ultimo).
Impiattare aggiungendo, per finire il piatto, le punte di asparago sbollentate in acqua leggermente salata per un paio di minuti.
A piacimento un filo d’olio e per me l’immancabile pepe nero.
In abbinamento un calice di Senti Oh! Maremma Toscana Igt dell’Azienda Fontuccia, una delle poche cantine dell’Isola del Giglio. Si tratta di Ansonica (o Insolia) in purezza, un vitigno tipico della bassa Toscana e Lazio.
Il colore è giallo intenso, il profumo è penetrante e complesso, quasi tostato. In bocca risulta sapido e potente. L’annata è la 2013. L’immagine della vigna con lo sfondo blu del mare, la passeggiata nel vigneto ad ammirare piante con cent’anni di vita e il ricordo del gabbiano (perennemente) appollaiato sulla roccia che domina l’altura mi fa apprezzare ancora di più questo buon calice.
P.s. Con questa ricetta partecipo al contest di Cucina Semplicemente Selezione Sabatino
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