Dopo giorni di lontananza dai fornelli, l’altra sera, sono rientrata nella mia amata cucina per dedicarmi ad una cenetta fra amici, pochi ma buoni, di quelli che ti danno soddisfazione e che si ama sempre invitare a casa propria perché assaporano boccone per boccone, commentando e talvolta criticando (costruttivamente mi raccomando!) le pietanze proposte e i vini abbinati. Ottimo! Il menu è stato stabilito, la spesa è stata fatta, indosso il grembiule, accendo la musica e via! Il format delle mie cene è generalmente sempre lo stesso: aperitivo easy in piedi (mentre cucino – faccio quasi sempre tutto espresso se possibile – chiacchiero con gli amici bevendo un calice di Franciacorta), antipasto e primo o secondo. E’ raro che io proponga tutte le portate: ritengo sia quasi impossibile ingerire gli appetizer che accompagnano l’aperitivo (che non manca mai) al dolce (questo manca sempre, supplisco la mia carenza in pasticceria offrendo pane e Nutella e caramelle Haribo…(cari gourmet non me ne vogliate ma sono due cose alle quali io non riesco a rinunciare!).
Detto questo…dopo una bottiglia di Franciacorta Contadi Castaldi Zero 2008, accompagnata da semplici taralli pugliesi, un antipasto tutto entroterra marchigiano: pane e ciauscolo (tipico insaccato caratterizzato da una pasta macinata molto finemente, quasi spalmabile) e crostini con uova strapazzate e tartufo (li ho assaggiati, durante le vacanze, all’agriturismo Aion dell’azienda Moroder e li ho graditi molto, eccoli nella foto).
Il proseguo è stato un primo piatto: maccheroncini di Campofilone con un ragout bianco di coniglio e pollo.
La pasta Campofilone è una pasta all’uovo, tipica della cucina tradizionale marchigiana. E’ un marchio IGP la cui produzione viene regolamentata da un disciplinare. Vengono prodotti utilizzando solo uova fresche, senza l’aggiunta di altri liquidi, l’impasto è abbastanza compatto e poroso ma la sfoglia (sottilissima) risulta elastica e ben lavorabile. I maccheroncini (classico formato) vengono essicati ripiegati e non disposti a nido come generalmente si usa fare con la pasta all’uovo.
Ingredienti per quattro persone: 500 gr di maccheroncini Campofilonese , mezzo coniglio, due cosce di pollo, 1 carota, 1 gamba di sedano, 1 spicchio d’aglio, salvia, rosmarino, sale, pepe, finocchietto selvatico e olio EVO.
Disossare il coniglio e le cosce di pollo, tagliare la polpa a piccoli pezzetti con il coltello. In un tegame far rosolare l’aglio schiacciato, carote e sedano sminuzzati. Far rosolare la carne a fiamma abbastanza alta, aggiungere un’abbondante dose di Franciacorta, proseguire la cottura per circa 30 minuti e aggiungere le erbe aromatiche. Aggiustare di sale e e pepe (in caso il ragout si fosse asciugato troppo anche un bicchiere di acqua). Proseguire la cottura per altri 20 minuti. Far cuocere in abbondante acqua salata i maccheroncini: sono sottilissimi e bastano un paio di minuti! Unire la pasta al condimento, amalgamare bene aggiungendo un mestolo di acqua di cottura e servire con un filo d’olio EVO crudo (io sono rimasta sempre nelle Marche (un po’ anche con la testa) e ho provato per l’occasione l’olio Colle Nobile Monovarietale Leccino).
Il primo piatto è stato accompagnato da una bottiglia di Tenuta Pongelli dell’Azienda Villa Bucci di Ostra Vetere (AN), un Rosso Piceno DOC prodotto con Montepulciano e Sangiovese (50%) molto adatto all’abbinamento con carni bianchi.
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