Ultimamente l’abbinamento legume e pasta, tra l’altro molto bilanciato dal punto di vista dietetico, mi piace molto. Questa settimana sono riuscita a trovare, anche se surgelate, le fave, cosa non molto facile da queste parti. Sono proprie del periodo primaverile ma ho fatto uno strappo alla regola perché non le trovo mai e non volevo farmi scappare l’occasione di cucinarle. Anche se surgelate erano molto buone e saporite e tra l’altro, non essendo abituati a mangiarne da queste parti, hanno fatto anche parecchio colpo sugli ospiti!
Ingredienti per quattro persone:
400 g di spaghetti artigianali trafilati al bronzo (mi raccomando la scelta della pasta è fondamentale, per questa e per tutte le altre ricette)
20 gamberi
450 g di fave
sale e pepe
olio extra vergine di oliva
qualche ciuffetto di aneto o finocchietto selvatico
Pulire le fave (se sono fresche dal baccello) e sbollentarle in acqua salata per 10 minuti.
Scolarle e farle raffreddare. Armati di santa pazienza, eliminare anche la pellicina.
Mettere un terzo dei legumi in un recipiente insieme ad un mestolo della loro acqua di cottura e con il mini pimer frullarle fino ad ottenere una crema liscia. Aggiungere un pizzico di sale e pepe. Mettere da parte.
Pulire i gamberi togliendo la testa, il carapace e il budellino. Marinali per 15 minuti con sale, pepe,olio e mezzo calice di Franciacorta, rigirandoli di tanto in tanto.
In una padella antiaderente scaldare un filo d’olio, aggiungere le fave e i gamberi con la loro marinatura. Farli saltare per due minuti circa a fiamma alta, aggiustando di sale e pepe.
In acqua salata cuocere la pasta ma scolarla prima del termine della cottura e spadellarla con il condimento aggiungendo la crema di di fave e due o tre mestoli di acqua di cottura.
Appena gli spaghetti sono al dente, impiattarli aggiungendo un ciuffetto di aneto, una macinata di pepe e un filo d’olio crudo.
In abbinamento al piatto abbiamo scelto un Corte Fusia Franciacorta Satèn, 100% chardonnay proveniente da vigneti della zona di Coccaglio e Cologne, 30 mesi di affinamento sui lieviti e bassissimo residuo zuccherino.
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